Da sogno, affascinante, magica e allegra. La città rossa è una meta sempre in voga. Basta un weekend a Marrakech per scoprire l’incanto della piazza Jamaâ el-Fna e dei suoi cantori e fare shopping nei suq, un tripudio di gioielli berberi, borse e babbucce. Pause gourmand e relax in un hammam
Quando andare
Un weekend a Marrakech d’estate può essere torrido, quindi meglio evitare durante il mese di agosto. I periodi migliori per una visita sono la primavera e l’autunno. In inverno le temperature possono abbassarsi, data la vicinanza con i monti dell’Atlante.
Come arrivare
Marrakech si raggiunge in tre ore di volo low cost come Easy Jet, Ryanair.
Cosa visitare e dove mangiare
Il weekend a Marrakech inizia la mattina del sabato che è il momento migliore per visitare la medina e i suq. Buttati senza paura tra gli infiniti negozi del mercato ma, ricordati, prima di acquistare devi contrattare sul prezzo. Impara a dire “là, shukran”, ovvero “no grazie”, per tenere a bada i venditori più insistenti. Visita il Suq dei tappeti, le stuoie con fondo rosso scuro e disegni geometrici. Poi la Kissaria, il suq dell’abbigliamento. Da non perdere le botteghe di curatori e sciamani con amuleti contro il malocchio, erbe, henné, grasso di struzzo per i reumatismi, profumi, cosmetici naturali e afrodisiaci. Passa poi dal suq dei falegnami a quello della bigiotteria e delle babbucce. Da qui, andando verso la cinquecentesca fontana Mouassine, si scopre il coloratissimo suq dei tintori dove lane e tessuti rossi, gialli, viola, rosa, verdi e blu sono appesi ad asciugare nella via. Ancora da visitare il mercato dei vasai, quello di paglie e frutta secca, tostata in strada. Nel suq delle spezie tutti i sensi sono coinvolti tra piramidi di coriandolo, pepe, peperoncino, curcuma e cumino. Al fondo della Medina si trova la moschea Ben Youssef e l’attigua Madrasa, la trecentesca scuola coranica: 132 celle monacali s’affacciano su un cortile con pareti ornate di mosaici, gesso e legno scolpito, a cui s’accede attraverso una porta di cedro traforata.
Per pranzo ottima il Cafe Clock che è galleria d’arte, location di performance di hikayat, la millenaria arte di raccontare storie tipicamente marocchina, e ristorante.
Nel pomeriggio visita a Koutoubia, il minareto della moschea dei librai, capolavoro ispano-moresco, alto 77 metri con decorazioni scolpite nella pietra. Koutoubia è all’ingresso di Djiemaa el Fna, la grande piazza, regno di cantastorie, saltimbanchi, acrobati, giocolieri, ammaestratori di scimmie, maghi, comici, incantatori di serpenti, musicisti, danzatori, venditori d’amuleti e filtri magici. Per godere di questa incredibile atmosfera, vai su uno dei rooftop bar che circondano la piazza, come il Café de France che offre un’ottima vista.Al tramonto questa piazza si trasforma nel più grande ristorante in open air del mondo con centinaia di bancarelle di piatti tipici: couscous, tajine, zuppa di fave, spiedini, insalate e tè alla menta. Da non perdere Le Jardin Secret, “museo-giardino” nato dal restyling di un palazzo dell’Ottocento. Tra piante esotiche, alberi da frutta, padiglioni, piscine e fontane, è un’oasi di calma dalla caotica medina. Ancora da visitare il Museo Yves St. Laurent che raccoglie abiti, tessuti e foto del grande couturier. L’edificio è un favoloso esempio di architettura contemporanea realizzata con materiali locali.
Non puoi lasciare Marrakech senza aver provato l’hammam. Top quello del Mandarin Oriental, luxury hotel immerso in 20 ettari di verde, a pochi passi dalla città vecchia. Nel suo hammam i trattamenti di pulizia del corpo e bagni di vapore sono accompagnati da massaggi e trattamenti beauty che terminano con un bicchiere di tè verde o di latte aromatizzato ai fiori d’arancio.
Per cena scegli uno dei tre ristoranti di La Mamounia: Le Marocain, votato alle specialità locali; L’Italien, se hai nostalgia di casa; Le Français, con piatti d’oltralpe serviti sulla terrazza tra i lussureggianti giardini.
Per info:VISIT MOROCCO