CHEF DUE STELLE MICHELIN DEL RISTORANTE ST.HUBERTUS DEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO (BADIA)
A 18 anni aveva due obiettivi: vedere il mondo e diventare cuoco. Grazie ad una grande forza di volontà, idee chiare, al mettersi in discussione ogni giorno e al lavorare con modestia è riuscito a unirli e raggiungerli entrambi. Oggi la sua professione è il suo hobby e la sua filosofia di vita. Le esperienze più rilevanti: da Eckart Witzigmann a Monaco di Baviera e David Bouley a New York. Lì ha imparato che la perfezione si ottiene grazie al rispetto della natura e la qualità dei prodotti senza i quali non si può fare nulla di buono. Da alcuni anni è tornato a casa, nella sua terra, l’Alto Adige, a diretto contatto con la natura. In nessuna parte del mondo dice: “ho trovato una simbiosi così perfetta fra “mentalità precisa” e “leggerezza mediterranea”. É raro che un cuoco disponga di presupposti migliori. I miei piatti vogliono riflettere proprio questa riuscita mescolanza”. Qui la dimensione del contatto con la natura lo fa lavorare al meglio. Assaggiando i suoi piatti si pensa subito al Sud Tirolo, alla montagna, alla tradizione. Nella sua cucina protagonista assoluto è il prodotto locale di stagione, che sfrutta al meglio, cercando di ricordare i sapori di quand’era bambino. Cucinando a bassa temperatura e con cotture molto lunghe e riscoprendo le vecchie tecniche di conservazione: sott’olio, sotto sale… e la verdura al buio, in cantina, sotto la sabbia.
Il risultato deve essere “visibile” sia nel sapore che nell’estetica. Delicato ma sorprendente. “I piatti semplici – dice – sono sempre i migliori, ma allo stesso tempo i più difficili da realizzare”. Le sue ricette, non hanno mai più di 4 o 5 ingredienti perché secondo lui “le nostre papille gustative non possono percepirne di più”. Basti pensare che beve circa un litro di tè a sera per pulire la bocca dai sapori della cucina.
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