Uno chalet di montagna al Four Season Hotel Milano

In città come sulle piste da sci, al Four Season Hotel Milano
di Clelia Torelli

Si respira già la magica atmosfera alpina natalizia varcando la soglia di questo albergo nel cuore del Quadrilatero della Moda, a pochi passi da Via Montenapoleone e Via della Spiga.

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La sala del Camino


L’Urban Chalet, alla sua seconda edizione, è stata creata appositamente per l’occasione dall’Artistic Director Vincenzo Dascanio. Aperto anche a chi non soggiorna in hotel, disponibile fino a fine gennaio, la sala Camino, ex-chiesa del XV secolo, è stata trasformata in una magnifica, lussuosa baita di montagna. Un trionfo di colori caldi, candele, accoglienti sedute in velluto, interni rivestiti di legno, tappeti, coperte in lana e cuscini di pelliccia sintetica, sci vintage, ghirlande festive e luci scintillanti. Lo scenario perfetto per abbandonare la frenesia metropolitana e godersi un tè, una merenda o un aperitivo. Lo chef Fabrizio Borraccino propone un menu di ispirazione alpina: pizzocheri, gulasch con polenta, canederli e il tradizionale panettone natalizio. Anche i cocktail, creati dal bar manager Luca Angeli, sono in tema: dal Glow Wine, un vin brulè speziato allo Skypass, una bevanda a base di rum preparata con tè nero, succo di limone e amaro Grinta Glep. È stata allestita anche una suite al piano terra, di fronte al giardino, per feste e cene private.

 Fotografie di Clelia Torelli

 
MOUTAIN BITES TO SHARE MENU 
Carpaccio di messata di manzo agli agrumi e finocchi
Pizzoccheri
Sciatt valtellinesi
Canederli con speck, burro e salvia
Gulasch con polenta
OGNI PIATTO EURO 15
Selezione di salumi e formaggi
EURO 35 per 2 persone
Fonduta con mocetta, pane nero e misticanza
EURO 35 per 2 persone
Torta cioccolato e pere
EUR 15
Panettone con zabaione caldo
EUR 15
Strudel di mele
EUR 15
Torta di Linz
EUR 15
Fonduta di cioccolato con frutta secca e marshmallow
EUR 30 per 2 persone
 

https://www.fourseasons.com/it/milan/
 
 

L’aeroporto di Linate, nuova meta gourmet

DI CLELIA TORELLI

 

Ha riaperto non solo l’aeroporto di Linate, ma, al suo interno, anche nuove aree food di qualità tra cui il ristorante per i viaggiatori che amano la cucina gourmet Michelangelo dell’omonimo Citino, che, dopo una brillante formazione nelle cucine di Marchesi, Oldani, Ducasse, oltre ad avere ottenuto due Cappelli nella Guida “I Ristoranti d’Italia” de L’Espresso, è stato proclamato miglior Airport Chef del mondo. Citino propone un menu che non è esclusiva dei viaggiatori, ma, su prenotazione, è aperto a tutti gli amanti della buona tavola. L’ambiente, ricavato sopra i gate, con affaccio sulle piste dell’aeroporto, è elegante e accogliente, con arredi di design e una bella e fornita cantina a vista. Michelangelo conduce i suoi ospiti lungo un viaggio di sapori stagionali, con piatti preparati con i migliori prodotti italiani.
www.michelangelorestaurant.it

Il ristorante di design Michelangelo


Lo chef Michelangelo Citino


Dolce l’attesa in aeroporto
Un’altra novità dello scalo di Linate è la pasticceria del romagnolo Roberto Rinaldini. I suoi MacaRAL®, versione made in Italy dei tradizionali macarons, da soli valgono il viaggio. E poi da non perdere le golosissime Gnambelline al forno create dal Maestro, i mignon, le torte in monoporzione, la confetteria, la pralineria e i panettoni. Nota di merito anche per il gelato, non a caso, infatti, Roberto Rinaldini è stato due volte campione del mondo di Gelateria. Aperto dalle 7 alle 23.
www.rinaldinipastry.com

Roberto Rinaldini



Check in con aperitivo
Altra tappa gourmet a Linate, nell’area partenze, appena prima dei controlli doganali, è il corner di  Patatas Nana. Che cosa hanno di speciale queste patatine? Vengono fritte in olio di girasole puro a 155°C, scolate, asciugate, lasciate raffreddare a temperatura ambiente e salate a mano. Tutti gli ingredienti provengono dalla Spagna, dalla zona della Valle Del Lecrín, in provincia di Granada, ma lavorati in Italia, nelle Marche. I macchinari utilizzati per imbustare sono di ultima generazione e garantiscono l’originale sapore del prodotto senza aggiunta di gas conservanti. A Linate sono proposte sfuse, al naturale, calde e fragranti come appena fritte grazie alla Nana_Lampada, studiata appositamente per scaldarle al punto giusto. Inoltre, volendo, le Patatas Nana possono essere condite al curry piccante, al lime e pepe nero Maricha, alla paprika dolce affumicata e con aceto balsamico di Modena IGP 3 stelle.
www.patatasnana.com

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Nana_Lampada

CAMERA CON VIGNA

Giro del mondo tra gli hotel dove il vino è protagonista

Di Clelia Torelli

È tempo di vendemmia e niente di meglio che regalarsi un soggiorno tra i filari, in terre che regalano ottimi vini, all’insegna del nettare degli dei, con tour in vigneti e cantine, degustazioni e attività legate all’enologia. Un’esperienza raffinata che cattura l’essenza stessa di una fuga rigenerante. Dall’Italia, alla Francia, alla Spagna al Sudafrica, un viaggio alla ricerca di una vacanza green, immersi nei grandi territori del vino, dagli agriturismo fino agli hotel più esclusivi. Si tratta di un turismo esperienziale, un modo di viaggiare attraverso proposte che invitano il turista a partecipare direttamente ad alcune fasi della raccolta e lavorazione dell’uva, spogliandosi così dei panni di spettatore per entrare in quelli di attore. La vendemmia, un rito ancestrale che esercita sempre un fascino irresistibile, è l’occasione più suggestiva per scoprire i vini di un territorio e godere di spettacoli di una natura lavorata ad arte dall’uomo. Stiamo parlando di un turismo slow, legato al buon bere, da Grand Tour ottocentesco, trasformato oggi da vezzo elitario a scelta democratica, alla portata di tutti, alla scoperta del buon vino, soggiorno in splendidi wine resort, immersi nei vigneti, dove vivere a contatto con la natura, con i ritmi più lenti, tipici delle dimore di campagna. Un tempo erano cantine “dure&pure”, fatte per accogliere solo botti, bottiglie, tini. Oggi si sono trasformate in splendidi resort, una realtà di eccellenza nei territori più vocati, location di lusso che offrono ai loro ospiti relax a tutto tondo, accompagnato, naturalmente, da degustazioni guidate e percorsi sensoriali unici. Aprire la finestra e inebriarsi con lo sguardo e l’olfatto di vigneti che accarezzano la campagna, tra i colori ambrati e caldi dell’autunno non ha prezzo. Questa è la sensazione che si prova durante la stagione della vendemmia. Ecco una mappa inedita, dove trovare le migliori camere con vista su una vigna, alla scoperta di splendide realtà, da quelle più conosciute alle chicche da tenere segrete. Dal meraviglioso Relais & Chateaux Il Falconiere,  una villa del XVII secolo, piccolo gioiello dell’ospitalità, dove trovare il buon vino della cantina Baracchi (www.baracchiwinery.it), la cucina stellata di Silvia Baracchi, la falconeria e i trattamenti di vinoterapia alla Spa. A Castel Monastero, sempre in Toscana, nel cuore del Chianti, un castello magnificamente restaurato con una vista spettacolare, due ristoranti: il gourmet, Contrada, guidato dal brillante executive chef Enrico Marmo e La Cantina. All’interno di due tipici casali toscani, a pochi metri dal borgo storico c’è la Spa di Castel Monastero, dove scoprire gli straordinari trattamenti “Dimagrante”, “Detox” e “Anti Age. Al suo interno c’è l’esclusivo percorso “Aquae Monasterii”, con vasca all’olio di mare ad altissima densità salina, studiata dall’equipe medica della Thalasso del Forte, spa del Forte Village. Entrambi fanno parte dei Leading Hotels of the World . C’è infine Artimino, uno dei borghi più piccoli d’Italia, che, dalla cima di un colle, domina gran parte della Toscana: da Firenze, Prato a Pistoia. Immersi nei 700 ettari coltivati a uliveti e vigne, a perdita d’occhio, nella Tenuta di Artimino, c’è la villa La Ferdinanda o anche detta “dei cento camini”, una delle più importanti ville medicee della Toscana, Patrimonio dell’Unesco. Al suo fianco la Paggeria Medicea, hotel di charme e poi ancora, fanno parte della proprietà anche 59 appartamenti dislocati per il Borgo Medioevale di Artimino, Le Fagianaie, 6 strutture di lusso immerse nel verde, il ristorante gourmet Biagio Pignatta Cucina e Vino e la Erato Wellness Luxury SPA, ricavata all’interno delle mura medioevali del paese che propone diversi trattamenti wine therapy.

La cantina di Il Falconiere


Castelmonastero


Tenuta di Artimino


Hadriani SPA boat: benessere galleggiante a Venezia

Hadriani Spa Boat


Camera con cromoterapia


 

Di Lidia Pregnolato

Avete mai pensato di sorseggiare un calice di bollicine mentre siete comodamente immersi in una vasca idromassaggio? Magari su  uno yacht mentre costeggiate piazza San Marco a Venezia?
Allora la proposta giusta è la Hadriani SPA Boat, una vera e propria SPA galleggiante pronta ad accogliervi a Sant’Elena e a portarvi alla scoperta delle piccole isole della laguna mentre vi rilassate nella sauna vista mare in legno canadese a 80 gradi o nella vasca idromassaggio che utilizza solo acqua marina, filtrata e depurata o nel bagno turco, piastrellato a mosaico con inserti in oro bianco.
Un’esclusiva esperienza di benessere in una città unica al mondo come Venezia. Lo yacht di 21 metri è stato adattato a SPA dal proprietario, Adriano Stocco, e da aprile 2019 accoglie i suoi ospiti per un’originale e romantica giornata di relax sulle acque della laguna veneta, con una prospettiva unica su una delle piazze più famose del mondo.
I 140 mq dello yacht, dotato di sistema anti-onde che evita gli effetti da mal di mare, sono interamente al servizio del benessere: l’esperienza inizia subito appena saliti a bordo, dove si viene accolti da una leggera fragranza e da musica rilassante. La prima cosa da fare è togliersi le scarpe e i vestiti e indossare comode ciabattine, fornite assieme ad accappatoi e teli.
Una volta giunti al largo, l’acqua calma e cristallina invita nella bella stagione a un bagno in mare dal trampolino allungabile che dà sul mare aperto.
A disposizione anche due camere da letto che, all’occorrenza, diventano zone benessere con cromoterapia, dove rilassarsi cullati dal leggero movimento dello yacht.
Il Tour Hadriani, della durata di circa 5 ore, ha un prezzo 120 euro a persona, e comprende l’utilizzo della SPA, stuzzichini – come centrifughe, tisane e frutta fresca – e l’itinerario concordato con il capitano.
Lo yacht è anche prenotabile per eventi privati, come feste di compleanno, addii al nubilato o celibato e ricorrenze speciali.
https://www.spaboat.it

Sauna


Sauna

ALL’AUGUSTUS IL MARE E LA SPIAGGIA TUTTO L’ANNO

DI CLELIA TORELLI

L’Augustus Hotel & Resort quest’anno offre l’esclusiva esperienza del Mare d’inverno. La storica Villa Agnelli, oggi Augustus Lido, sarà il primo e unico hotel lusso di Forte dei Marmi che rimarrà aperto fino al 6 gennaio 2020, con servizi dedicati e personalizzati. Grazie all’unico sottopassaggio, costruito dalla famiglia Agnelli nel 1951 per collegare la villa alla spiaggia privata, si potrà vivere in esclusiva ogni stagione del mare. Oltre all’esperienza del Vivere in villa, immersi nello stile iconico di Villa Agnelli, gli ospiti potranno regalarsi le stesse sensazioni descritte appunto dalle parole di Susanna Agnelli nel libro “Vestivamo alla Marinara”: “un mare dolce, tranquillo, argenteo, con onde calme striate di schiume bianche che si disperdevano, morendo sulla spiaggia chiara e morbida. Sulla frangia dell’acqua correvano piccoli granchi. Vicino alla riva un pescatore setacciava la sabbia, trainando uno strumento formato da tre pali di legno e una rete …”. Il Mare d’inverno significa per gli ospiti dell’Augustus Beach Club vivere una spiaggia slow, assorbire l’energia della forza naturale del mare, la calma delle onde e la bellezza delle spiagge vuote. Pranzare sotto la veranda gustando pesce appena pescato, prendere un thè o un aperitivo al tramonto vista mare con la compagnia di una buona lettura godendo del paesaggio, o giocando a burraco e bridge, ma significa anche coltivare attività salutari, lunghe camminate e, perché no, anche passeggiate a cavallo.

L’ingresso dell’Augustus Beach Club


Tante attività per una experience diversa del mare: trekking tra spiaggia e montagna, alla scoperta di alcuni tra i più suggestivi luoghi della Versilia: la grotta Antro della Corchia o le cave di marmo di Carrara, percorsi biking personalizzati e birdwatching; day trip verso le città d’arte nelle vicinanze, Lucca, Pisa, Pietrasanta e Carrara, alla scoperta di un’Italia meno conosciuta. Rientrando in Versilia, sulla strada dell’olio e del vino tra splendide colline, tante le aziende agricole in cui è possibile organizzare wine tasting, degustazioni di olio e visite in cantina. La struttura offre la possibilità di praticare anche d’inverno sport estivi, come tennis e nuoto, grazie alla piscina riscaldata. Per gli appassionati del fitness è a disposizione anche il fitness center realizzato in collaborazione con Technogym nell’edificio La Nave dell’Augustus Hotel & Resort, dove il concept di benessere va oltre la palestra e prosegue con un percorso integrato di attività fisica outdoor nel parco.

L’Augustus Lido


Una camera dell’Augustus Lido


Il sottopassaggio che porta dall’Augustus Lido all’Augustus Beach Club


LA STORIA DI VILLA AGNELLI
Nel 1926 Edoardo Agnelli, figlio del Senatore Giovanni, fondatore della FIAT, e padre di Gianni, acquistò la neo-rinascimentale Villa Costanza, fatta costruire dall’ammiraglio Morin all’inizio del Novecento. Nasce così Villa Agnelli, dove la grande famiglia di Torino trascorse lunghe e letterarie villeggiature per più di trent’anni. La loro presenza, costante fino agli anni Sessanta, ha contribuito ad attrarre a Forte dei Marmi esponenti dell’alta borghesia e dell’aristocrazia di tutta Italia, inaugurando un modello di villeggiatura dallo stile ricercato ed esclusivo del cosiddetto “vivere in villa” che nasce attorno alla loro villa e alla sua pineta con lo svilupparsi di costruzioni immerse nel verde. Una zona strategica, un po’ segreta e riservata non lontana dal centro del paese e vicina al mare. Oggi la Villa Agnelli è l’Hotel Augustus Lido, una delle ville centrali

La bellezza è un’arte all’Alpenpalace Luxury Hideaway & Spa Retreat

L’Alpen Palace


di Lidia Pregnolato
Autunno tempo di foliage e quale posto migliore per vedere i più belli che ai piedi delle Dolomiti? I luoghi di fascino per ammirare questo grandioso spettacolo naturale sono tanti, uno che merita un posto di rilievo è sicuramente l’Alpenpalace Luxury Hideaway & Spa Retreat di San Giovanni, in Valle Aurina, Alto Adige (BZ), immerso in 30 mila metri quadrati di natura variegata. E se nel giardino fiorisce la natura, all’interno della SPA dell’Alpenpalace rifiorisce la pelle, grazie a The Art of Beauty by La Prairie, che può contare sull’esperienza di una manager dedicata. Grazie a una cosmetica di lusso, nel centro si possono scegliere rituali esclusivi in un ambiente di armonia ed eleganza. Le creme cellulari, i sieri e le linee curative per la pelle dimostrano la loro efficacia cancellando l’idea stessa del tempo così come è comunemente conosciuto, rivoluzionata da trattamenti che sfruttano le proprietà di oro, caviale o platino. C’è poi l’area delle saune: dal Laconium alla Stanza del Fuoco, le saune sono il regno della cura del corpo e della mente, intorno al cuore di cristallo della SPA salina, dove trovano posto i lettini riscaldati su cui rilassarsi. In cucina, lo chef Rosario Titone e la sua giovane brigata, danno un tocco mediterraneo a piatti realizzati a partire da prodotti a km 0, provenienti dalle coltivazioni e dagli allevamenti dei contadini della zona, quali topinambur, patate della Val Pusteria, sedano rapa, barbabietola, maialino, carne e formaggio di capra che hanno un sapore diverso proprio in virtù del tipo di alimentazione e del pascolo di masi come il Kleinstahlhof. Lo chef stesso dà lezioni e nozioni su come fare la pasta fatta in casa o sul pane fresco, su 14 tipi di formaggi, sulle marmellate e le mostarde e sulle diverse farine utilizzate in cucina. Anche i cani sono ben accetti. L’Alpenpalace, infatti, è molto più che dog friendly e offre servizi come il dogsitter e gadget dedicati. Inoltre, grazie alla formula Dine with my dog in un’area dedicata, c’è la possibilità di dividere il tavolo col padrone.

La piscina


Una camera


https://www.alpenpalace.com

MAREMMA COUNTRY CHIC: L’ANDANA


Il viale dei cipressi che porta a L’Andana


Ex casino di caccia di Leopoldo II, Duca di Toscana, L’Andana si trova in Toscana, a Castiglione della Pescaia. Questo boutique resort di proprietà Terra Moretti, dell’associazione The Leading Hotels of the World, ha 47 camere di cui 20 sono superior e deluxe, 13 suite e 14 all’interno di Casa Badiola Tuscan Inn, struttura separata dalla villa medicea principale. È un hotel pet friendly: all’arrivo in camera il mio shiba Inu Aki ha trovato una tappetino personalizzato col nome ricamato, un biscotto glassato (molto gradito) e un set per la toilette.

Le sorprese per Aki all’arrivo in camera


 
Uno dei fiori all’occhiello è La Trattoria di Enrico Bartolini. Qui, in uno spazio accogliente ricavato dall’ex-granaio della villa, le sperimentazioni culinarie incontrano la tradizione delle materie prime più genuinamente toscane. Il resident chef è Marco Ortolani, che segue anche gli altri due ristoranti: il bistrot La Villa e quello di Casa Badiola.

La Trattoria di Enrico Bartolini




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Progettato dall’architetto Ettore Mocchetti, direttore di AD Italia è il centro benessere di 600 mq, a firma ESPA, marchio inglese leader nel wellness. Si offrono trattamenti olistici, eseguiti attraverso l’utilizzo di prodotti naturali, che rivitalizzano corpo e spirito. I trattamenti proposti presso la SPA by ESPA de L’Andana sono frutto della ricerca sulle tecniche più efficaci utilizzate nelle diverse parti del mondo e puntano su una dimensione olistica e personalizzata del benessere.
 

la piscina termale della spa


Da quest’anno, con la direzione, affidata da Carmen Moretti e Martino de Rosa, Vito Spalluto, l’Andana punta nel mese di agosto su Experiences davvero esclusive, le Academies with the Stars. Secondo un calendario prestabilito si potrà pedalare per la Maremma con l’ex campione di ciclismo Mario Cipollini, giocare a calcio con Gianluca Zambrotta, tirare di scherma con Giovanna Trillini, campionessa olimpica, e danzare hip hop con Alice Bellagamba, art director dell’Accademia Balletto delle Marche. A queste lezioni con i campioni dello sport si aggiungono altre esperienze uniche come la cavalcata attraverso la pineta fino al mare, la meditazione dinamica all’alba nella spiaggia di Cala Violina a cui si arriva con una passeggiata “consapevole” apprendendo i segreti del “metodo Natked” (mix di pratica yogica, respiro, meditazione e movimenti a corpo libero), pedalare in bicicletta raggiungendo le cantine progettate da archi-star, giocare a golf su green vista mare.
www.andana.it

Bistrot La Villa


 
 
 

FOUR SEASONS HOTEL MILANO PERSONALIZZA LA ‘COFFEE EXPERIENCE’


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Fotografia di Clelia Torelli ©


Al Foyer Bar e al ristorante La Veranda del Four Seasons Hotel Milano  si può ordinare un caffè americano “su misura”, preparato al momento, scegliendo l’estrazione più apprezzata tra quelle internazionali proposte. Si va dal Turkish Coffee, al French Press, al Gina Goat, allo Chemex o il Syphon e tra le diverse varietà disponibili: l’India Kaapi Royal, la Colombia Excelso Washed, l’Ethiopia Natural Sidamo o l’Uganda Natural.
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Il Coffee Trolley. Fotografia di Clelia Torelli ©


A disposizione un Coffee Trolley fatto realizzare artigianalmente in esclusiva dall’Accademia Vergnano, con cui si arriva direttamente al tavolo per la personalizzazione del caffè davanti all’ospite.
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Il coffee specialist Renzo Mannis e il sommelier Antonio Fontana. Fotografia di Clelia Torelli ©


Alla “guida” del trolley il coffee specialist Renzo Mannis e il sommelier Antonio Fontana conducono i clienti lungo la “Caffè Vergnano Experience”, raccontando i diversi caffè, i  metodi di estrazione, guidando nella scelta delle varietà ma soprattutto nella creazione della miscela più gradita in base alle richieste. C’è anche un’agenda in cui vengono indicati in ordine alfabetico dei cognomi dei clienti il caffè preferito in modo che si sappia già per la prossima volta quale miscela preparare.

L’agenda in cui si annotano le preferenze dei clienti. Fotografia di Clelia Torelli ©


E per gli epresso addicted? … Niente paura…, c’è la macchina sempre a disposizione e la possibilità di gustare una “Espresso experience” a base di Jamaica Blue Mountain.

L“Espresso experience” a base di Jamaica Blue Mountain.  Fotografia di Clelia Torelli ©


www.fourseasons.com/it/milan

PANTONE 16-1546 Living Coral @ COSTANCE HOTELS E RESORTS


“Il colore è una lente uniformante attraverso la quale percepiamo il mondo reale e digitale e ciò è particolarmente vero per il colore dell’anno 2019. In un periodo in cui i consumatori desiderano interazioni e rapporti sociali, le caratteristiche umanizzanti e confortanti del conviviale Pantone colore dell’anno 2019 toccano il tasto giusto”. Sono le parole di Leatrice Eiseman, executive director del Pantone Color Institute, in riferimento al Living Coral, il prescelto per l’anno in corso. Una tinta che avvolge con calore ed energia per offrire tanto comfort quanto dinamicità agli ambienti in cui viviamo. Socievole e vivace, la sua natura coinvolgente accoglie e incoraggia la spensieratezza, il nostro innato bisogno di ottimismo e attività gioiose, il nostro desiderio di espressione ludica. Con Living Coral, Pantone torna a un colore che rappresenta la perfetta espressione della natura, la sintesi degli aspetti desiderati, familiari ed energizzanti delle tonalità che si trovano intorno a noi; è il colore che ravviva il mare, vivificante ed effervescente, che  ipnotizza l’occhio e la mente. Il Living Coral ha influenzato la moda, l’arte e il design e, inaspettatamente, anche il mondo dei viaggi. Originale, infatti, la proposta di Constance Hotels and Resorts (www.constancehotels.com/it/) di “un viaggio dell’anima attraverso il colore dell’anno 2019, per riscoprire l’armonia e il valore della genuinità delle relazioni umane, che in luoghi di pura bellezza naturale, possono crescere e rinnovarsi.

Il gruppo alberghiero mauriziano, leader nell’ospitalità di lusso nell’Oceano Indiano, conduce gli ospiti in un affascinante viaggio alle Maldive, alla ricerca delle sfumature più naturali del Living Coral. Il viaggio inizia al Constance Moofushi (www.constancehotels.com/it/hotels-resorts/maldive/moofushi/), nell’Atollo di Ari Sud, paradiso dei sub, che apprezzano la ricchezza della vita sottomarina e la bellezza del reef.

Il Living Coral nasce proprio qui, nelle profondità dell’oceano, dove pesci colorati nuotano tra i coralli. Il resort maldiviano vanta uno tra migliori centri diving del mondo, il pluripremiato BlueTribe, che oltre ad organizzare corsi di immersione per tutti i livelli ed entusiasmanti escursioni, è in prima linea nella protezione della natura con diversi progetti, come The Manta Trust, Project Aware Shark Conservation e Coral Planting, proprio nell’house reef di Moofushi. Constance Moofushi è stato il primo resort delle Maldive ad avere un Memorandum of Understanding con la Waste Management Corporation Limited (WAMCO) nel 2017.

Dall’oceano al cielo, il Living Coral è il colore che tinge il cielo maldiviano al tramonto, il momento perfetto per sorseggiare un mocktail, in linea con la filosofia healthy del resort. Per l’occasione i bartender del resort hanno creato Pink Coral, con panna fresca, purea di fragole, rosmarino, cetriolo e sprite.

Fotografia di Clelia Torelli ©



Il viaggio nel segno del Living Coral alle Maldive continua al Constance Halaveli (www.constancehotels.com/it/hotels-resorts/maldive/halaveli/), esclusivo hotel 5 stelle lusso nell’Atollo di Ari Nord. Suo fiore all’occhiello è l’offerta enogastronomica. E a proposito del colore Living Coral “cade a pennello” il piatto “Salmone stagionato con uova di salmone, wasabi mayo e zenzero sottaceto”.

Halaveli vanta anche una delle più grandi cantine delle Maldive con prestigiose etichette internazionali, e offre agli ospiti diverse esperienze a tema, come le degustazioni pied-dans l’eau quando il sole tramonta e il cielo si veste di infinite sfumature di Living Coral che si riflettono anche nell’acqua.

Fotografia di Clelia Torelli ©

“IMMERSI NEL BENESSERE”, I NUOVI BAGNI DI BELLEZZA IN CAREMMA NATURESPA


Stile autentico, ottimi prodotti autoctoni e, come sottofondo, i versi degli uccelli migratori. Questa è Cascina Caremma, a Besate, immersa nel Parco del Ticino. Un tempio di relax da raggiungere in meno di un’ora da Milano per staccare dal tran-tran cittadino. Fin dall’arrivo, accolta nel Bistrot nella corte dell’Agriturismo con un’ottima colazione a base di prodotti locali e torte fatte in casa mi sento già più rilassata.

Bistrot
Fotografia di Clelia Torelli


Mi sposto poi nella NatureSpa, un centro benessere ricavato dal fienile, il primo in un agriturismo. Nella zona interna c’è la piscina con acqua calda in cui mi tuffo raggiungendo con poche bracciate l’area con l’idromassaggio. E da qui, cullata dall’acqua piena di bollicine, mi godo lo spettacolo della natura circostante grazie alle ampie vetrate panoramiche.

Piscina
Fotografia di Clelia Torelli


Mi chiamano poi nella zona Relax, dove, in un’area riservata, mi immergo per circa 30 minuti in una speciale vasca in legno, per un bagno di bellezza a base di farina di riso bio e latte vaccino. Perfetto per pelli sensibili grazie alle proprietà lenitive e calmanti dell’amido del riso.

Vasca di legno per bagni di bellezza
Fotografia di Clelia Torelli


Infine, “ciliegina sulla torta”, mi aspetta un trattamento al fieno Hobepergh. Si inizia con una spazzolatura del corpo che favorisce il drenaggio dei liquidi e il ricambio cellulare grazie anche ad un olio detossinante caldo che potenzia l’eliminazione delle tossine. Poi il corpo viene avvolto in un grande cuscino di fieno per un’azione fortificante e rilassante su tutto l’organismo. Il relax ora è completo.

Spazzola e fieno Hobepergh
Fotografia di Clelia Torelli


Ma il tempo passa e si è fatta, senza quasi che me ne sia accorta, l’ora di pranzo. Mi sposto quindi nel ristorante per il pranzo. C’è tempo prima per un aperitivo a base di spumante da gustare, con qualche stuzzichino, davanti al grande camino.

Aperitivo davanti al camino
Fotografia di Clelia Torelli


Dal menu degustazione di novembre scelgo una cheese cake bio di barbabietole e zola, un risotto allo zafferano bio con salsiccia e cavolo nero, uno sformatino di zucca con crema di rusticone bio e come dessert una panna cotta allo yogurt con marroni caramellati.

Ristorante
Fotografia di Clelia Torelli


Ogni mese viene proposto un nuovo percorso di 15 portate con ingredienti a Metri Zero con 25 ingredienti provenienti dall’Azienda Agricola Caremma, di cui 6 certificati bio. Sono pronta ora, ritrovata quella serenità mentale che, spesso, lo stress quotidiano ci fa perdere, a ritornare alla vita di tutti i giorni nella grande metropoli in cui lavoro e abito.

Azienda Agricola Caremma
Fotografia di Clelia Torelli

DA OBICÀ BRERA CON AKI


Anche Aki sembra gradire la mozzarella di bufala…


Io e Aki (mendaki su Instagram), il mio inseparabile shiba, siamo stati invitati a pranzo da Obicà. Un bel locale contemporaneo, nel cuore di Brera a Milano, dove si respira un’atmosfera accogliente e conviviale. Nel menu insalate, taglierini, diversi piatti della tradizione italiana e pizze preparate con i migliori ingredienti (la farina è Petra del Molino Quaglia, anche nella variante 100% integrale). La carta dei vini offre una selezione delle migliori etichette nazionali, accostando cantine rinomate a produttori locali emergenti. Ho provato che davvero l’autenticità, la freschezza e la genuinità dei prodotti sono i punti di forza di questo locale che, non a caso, è diventato un riferimento per gli amanti dei sapori nostrani sia in Italia che all’estero, da New York a Tokyo, da Londra a Los Angeles. Paolo Gallizioli, marketing manager Italia di Obicà, con il quale ho avuto il piacere di pranzare, mi racconta che le materie prime provengono esclusivamente da fornitori selezionati con cura e che vengono lavorate nel Mozzarella Bar affacciato direttamente sulla sala. Ottima la Stracciatella pugliese gustata con la Mortadella di Prato su una focaccia integrale. Ho assaggiato anche i Bocconcini di mozzarella e papacella (un particolare tipo di peperone), la pizza Bufala DOP (fragrante, saporita e allo stesso tempo leggera e digeribile), i Ravioli freschi con cavolo nero e una piccola porzione (giuro piccola!) di Tiramisù. Mi sono trovata molto bene, è un posto che consiglio e dove tornerò sicuramente in compagnia di mio marito perché ci sono piatti anche per vegani come lui. Un’ultima bella notizia: dall’8 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019, i Mozzarella Bar Obicà italiani e di Londra sosterranno il progetto “JINGLE BEES”, cioè per ogni cioccolatino di T’a Milano servito con il caffè, Obicà devolverà 1 Euro alla Fondazione Francesca Rava per l’acquisto di arnie con api che produrranno miele per combattere concretamente la malnutrizione con un alimento prezioso, energetico e facilmente digeribile.
www.obica.com

La pizza Bufala DOP

SAL DE RISO

Fotografia di Clelia Torelli


Lo conosciamo tutti come il pasticcere de La Prova del Cuoco (vi ha partecipato per sedici anni!), ma parlare di lui così è riduttivo. Sal de Riso è stato World Pastry Stars 2016, premio ai migliori 10 pasticceri del mondo, Maestro dell’autorevole Accademia Maestri Pasticceri Italiani. È l’inventore di dolci che hanno fatto storia come la Delizia al Limone e la Torta Ricotta e Pere, nonché autore di panettoni pluripremiati, sia classici che farciti. Io ho avuto il piacere di conoscerlo in un weekend di ottobre nella sua terra. Un full immersion nei sapori e piaceri della tavola campana e non solo. Tante (troppe solo per la mia linea) le ore passate a tavola in sua piacevole compagnia. È un piacere sentirlo parlare del suo lavoro ancora con entusiasmo e la voglia di nuovi progetti in giro per il mondo. Mi racconta di quando ancora ventenne partì per la Brianza con un furgone carico di 400 vassoi di Delizie. Poté farlo grazie ad un abbattitore, strumento ai quei tempi sconosciuto che lui aveva scoperto in occasione di un viaggio in Francia con Igino Massari, suo grande maestro. Mi spiega il servizio che organizza d’estate con le barche locali per portare i suoi dolci sugli yacht in rada. O del banchetto di matrimonio, anzi dei due (uno per la sposa e uno per lo sposo) che sta organizzando per un emiro del Qatar che è diventato “Sal de Riso addicted”. Infine mi confida che sta trattando l’acquisto di un immobile affacciato sul mare da trasformare in un B&B di lusso. What else?

Fotografia di Clelia Torelli


La sede principale di Sal de Riso è a Minori, in Costiera Amalfitana, dove c’è anche la sua pasticceria/bistrot, con rivendita dei prodotti a suo marchio. Premiata da poco come la migliore pasticceria d’Italia durante l’evento “Food and Travel Italia Awards 2018”. Appena varcata la soglia del locale mi si para davanti una vera e propria distesa di dolci da fare venire l’acquolina in bocca a chiunque. Dai classici babà anche in versione col limoncello, le torte, la pasticceria monoporzione, i dolci al bicchiere, i semifreddi, i macarons, le praline, i biscotti (anche per cani!) e i gelati, tutti preparati selezionando le migliori materie prime. Ci sono anche i profumi alle fragranze dei suoi dolci… E come non citare le sue creazioni come il Babàmisù, inzuppato al caffè e rum in una crema di mascarpone e cremoso di cioccolato al caffè, il Panzuppato un mix tra un babà e un panettone e la Millefoglie di Melanzane al cioccolato? È bello vederlo girare con circospezione e un misto di soddisfazione, tenendo tutto sotto controllo, tra le vetrine della sua pasticceria, mentre firma autografi e fa selfie con i clienti che arrivano da tutto il mondo. Sempre disponibile e sorridente con tutti!

Fotografia di Clelia Torelli


Fotografia di Clelia Torelli


Fotografia di Clelia Torelli


La pasticceria/bistrot è aperta tutti i giorni, tutto l’anno, dalle 7.00 all’ 1.00 di notte tranne il 24 dicembre che chiude alle 18.00. Anche questa un’idea vincente perché mi dice che d’inverno è l’unico locale aperto in zona. Durante la visita nel suo laboratorio ho il privilegio di conoscere il segreto del suo panettone. Il lievito viene rinfrescato 3 volte ogni 4 ore prima di essere usato per il primo impasto, seguito a distanza di 13 ore da un secondo, completato con una prima pirlatura, alla quale ne segue un’altra prima di versarlo nel pirottino. 24 ore di lievitazione e poi la cottura in forno. Tempo complessivo di lavorazione: 60 ore circa. Questo è quello che fa la differenza! Assisto alla preparazione dei canditi e delle torte a più piani da cerimonia. Uno spettacolo per gli occhi e non solo…! Ricordi indelebili nella ia memori di inguaribile golosa.
www.salderiso.it

AL RISTORANTE ACANTO LO CHEF YOJI TOKUYOSHI

L’interno del ristorante Acanto


Il 7 novembre il ristorante Acanto, all’interno dell’hotel Principe di Savoia (www.dorchestercollection.com) ospita lo chef Yoji Tokuyoshi (sous-chef per 9 anni presso l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, ora a Milano con il suo ristorante stellato) per una serata gourmet alla scoperta di quella che lui stesso ama definire “cucina italiana contaminata”: una combinazione di sapori e aromi propri italiani interpretati dall’occhio e dalla filosofia di un giapponese.
Insieme al resident chef Alessandro Buffolino, Yoji Tokuyoshi preparerà un menù degustazione di quattro portate. Ogni piatto sarà abbinato, per il particolare gusto pulito, secco e rinfrescante, perfetto per esaltare una cucina di alta qualità, alla birra Asahi Super Dry, di cui lo chef giapponese è ambassador.
La serata proseguirà con DJ set al Principe Bar, dove gli ospiti potranno degustare speciali cocktail a base di Asahi Super Dry.
Durante tutta la serata i cocktail saranno preparati dal mixologist ospite Andrea Dracos.

Lo chef Yoji Tokuyoshi


Il resident chef Alessandro Buffolino

ALLA SCOPERTA DI AMARO MONTENEGRO TRA ALTA CUCINA E MIXOLOGY

 
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Il concept Cocktail Gourmet di Amaro Montenegro, nato dalla collaborazione tra chef di alta cucina e bartender di fama internazionale, si arricchisce di nuove creazioni, interpretate dallo chef Daniel Canzian, patron dell’omonimo ristorante milanese e il cocktail innovator Daniele Gentili, sotto la guida del Master Herbalist di Amaro Montenegro Matteo Bonoli. Ogni cocktail gourmet è stato pensato per completare e amplificare l’esaltazione dei gusti proposti dallo chef. E tutte le creazioni sono nate dall’utilizzo di sofisticate tecniche culinarie, applicate non solo al food ma anche al processo di creazione dei drink. Ad esempio il Cubo di Rubik rivisitato dallo chef Canzian, in ceviche mediterranea.

Il cocktail Gourmet Amaro Montenegro e il Cubo di Rubik


O lo sciroppo di aceto di lamponi, datteri, lavanda e cannella utilizzato per la cottura a bassa temperatura sottovuoto. E ancora, la nitro infusione con gas per la preparazione dei bitter di Amaro Montenegro.

Daniel Canzian


Daniele Gentili

HOTEL SALUTE PALACE A VENEZIA

Fotografia di Clelia Torelli ®


Boutique hotel di proprietà del gruppo SHG (www.salutehospitalitygroup.com), si trova a Dorsoduro, in un palazzo in tipico stile veneziano, affacciato sul Rio de la Fornace, in uno dei sestieri più bohémien e chic di Venezia, ricco di gallerie d’arte, musei e botteghe artigianali, da sempre una delle mete preferite di artisti e intellettuali. In posizione strategica a pochi passi dalla chiesa della Madonna della Salute e il museo Peggy Guggenheim, l’hotel è membro di Les Collectionneurs (www.lescollectionneurs.com), marchio alberghiero presieduto da Alain Ducasse che riunisce hotel di charme, castelli, dimore private e ristoranti in Italia e nel mondo. L’Hotel Salute Palace ha riaperto i battenti nell’aprile del 2017, dopo un importante intervento di ristrutturazione. 43 le camere divise in superior, deluxe e 5 junior suite con vista sul canale. Al suo interno il ristorante Bistrò da Cici, il cui nome è mutuato dal vecchio proprietario della locanda da cui è nato l’albergo, storico luogo di incontro della vita culturale veneziana degli anni ’60, è guidato dallo chef Stefano Bison. Veneziano DOC, fin da giovanissimo ha lavorato nelle cucine di importanti alberghi europei, come il Ritz di Londra e il Badrutt’s Palace Hotel di St. Moritz, e ristoranti italiani, come La Siriola in provincia di Bolzano e il Ristorante Villa d’Este di Cernobbio, prima di tornare a casa, nella sua Venezia. Bison, con la sua cucina, fa rivivere agli ospiti l’esperienza culinaria della Serenissima grazie ai gustosi piatti della tradizione veneziana, rivisti in chiave moderna.

Fotografia di Clelia Torelli ®


Fotografia di Clelia Torelli ®


 

Fotografia di Clelia Torelli ®


 

Fotografia di Clelia Torelli ®


A circa duecento metri di distanza dall’hotel si trova una dependance, Le Secret Garden Suites, posta in uno dei giardini più affascinanti ed esclusivi della città, in un palazzo storico di recente ristrutturazione, in quella che un tempo fu la dimora della famiglia Cipriani. Quattro le camere al primo piano con una raffinata sala comune al piano terra. Una struttura pensata per chi vuole vivere una vera esperienza veneziana, lontano dal caos.

Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


Le Secret Garden Suites. Fotografia di Clelia Torelli ®


 

I 60 anni dell’Hotel de La Ville di Monza


Sessant’anni e non sentirli. Questa è l’impressione che la famiglia Nardi, alla quarta generazione, che gestisce fin dall’apertura l’Hotel de la Ville (www.hoteldelaville.com), affiliato ai prestigiosi brand Small Luxury Hotels of the World (www.slh.com) e Les Collectionneurs (www.lescollectionneurs.com), ha dato in occasione della grande festa organizzata per l’importante anniversario e l’inaugurazione della Veranda. Un nuovo spazio fresco e luminoso, grazie alle sue pareti vetrate, dove gli ospiti di questo storico hotel, simbolo dell’ospitalità monzese, possono bere un aperitivo o un tè o ritrovarsi la domenica per il brunch. Il design scelto per gli arredi è in stile coloniale: look jungle per le pareti, pavimento in bamboo indonesiano e al soffitto ventilatori a pale vietnamite. Tre le librerie che separano la Veranda dall’area bar in perfetto stile british. In esterno le sedute in rattan di Becara e quelle in pelle di Baxter completano l’arredo.
Derby Bar_interno
In questa speciale occasione nella carta dei cocktail si sono aggiunti 8 nuovi “signature cocktails”, 12 gin di pregio che completano i classici drink e la ricercata proposta di distillati e liquori provenienti da tutto il mondo. Nella carta menu piatti leggeri, ideali per un light lunch o un dinner, una valida alternativa da affiancare all’offerta gourmet del ristorante Derby Grill guidato dallo chef Fabio Silva.

Lo chef Fabio Silva

LE “REGINE DEL MARE” A IMPERIA

 

Porto Maurizio
Fotografia di Clelia Torelli®


Si è da poco concluso il 20^mo raduno delle Vele d’Epoca di Imperia che, dal 1986 ad oggi, è cresciuto fino a diventare un appuntamento fondamentale delle regate classiche nel Mediterraneo. Un’ottima occasione per la Marina di Porto Maurizio di vivere e far vivere il mare. Hanno partecipato alla grande kermesse, facente parte del circuito Panerai, cinquantotto imbarcazioni dal fascino indissolubile, unico, modelli da sogno che hanno fatto la storia della marineria italiana e mondiale. Sulla banchina, rivestita per l’occasione da un elegante blue carpet, “hanno sfilato” skipper e ed equipaggi provenienti da tutto il mondo con polo o camicia, bermuda e cappellino con visiera e, naturalmente, occhiali scuri , pronti a sfidarsi. Questa passerella ha guidato gli spettatori nell’appassionante passeggiata a fianco delle «signore del mare». Da Manitou, un vintage yacht che, tra gli anni 50 e 60, fu di proprietà del Presidente J. F. Kennedy, tanto da essere soprannominata The floating White House. Una curiosità: a bordo si trova ancora la vasca da bagno usata da JFK e pare anche da Marilyn Monroe. Non di meno in quanto a fascino Emilia, vintage yacht lungo 20,98 metri commissionato nel 1929 dal senatore Giovanni Agnelli. O Il Moro di Venezia I, un pezzo di storia della vela italiana, del 1976, voluto da Raul Gardini per partecipare alla Coppa America. O ancora Eva, un 17 metri del 1906, di proprietà di Pete Townshend, leader e chitarrista degli Who, presente a bordo. A bordo di Moonbeam IV, un 30 metri del 1914, invece, trascorsero la loro luna di miele il principe Ranieri e Grace Kelly. Ma a spiccare su tutte è stato Atlantic, lungo 69 metri, replica in acciaio del tre alberi del 1903. Uno spettacolo vederlo solcare il mare antistante Porto Maurizio a vele spiegate.

“Atlantic” fotografia di Clelia Torelli ®


fotografia di Clelia Torelli ®


fotografia di Clelia Torelli ®


fotografia di Clelia Torelli ®

SPAZIO SUSHI, UN ANGOLO DI GIAPPONE A MILANO

Fotografia di Clelia Torelli ©


Il locale, ideato e realizzato da Raffaella Stucchi, si ispira ai principi del Feng Shui secondo cui tutti gli elementi sono in equilibrio per vivere in un ambiente non solo bello ma anche sereno e positivo. Così nulla è lasciato al caso, dai colori di pareti e oggetti alla disposizione di tavoli e sedie. In questo modo circolano le energie positive e si allontano le negative. 

Le proposte culinarie vanno dai classici crudi della tradizione del Sol Levante ad interpretazioni fusion con accenti mediterranei. Via libera quindi a sushi e sashimi, tartare, urumaki tra cui i winter roll con salmone, fico candito e noci, i sea roll, con fiori di zucca in tempura, avocado, scampo, gambero rosso e caviale e i Johnny roll (dal nome del sushiman) a base di gamberi in tempura, salmone, avocado e mandorle tostate.

Capitolo a parte meritano i dolci della “Patisserie de Reves, pasticceria francese di corso Magenta.
Grande scelta di vini sia italiani che francesi e anche neozelandesi. 

Fotografia di Clelia Torelli ©


www.spaziosushi.com

“UN NIDO STELLATO” A SAINT MORITZ

Il locale disegnato da Patricia Urquiola. Fotografia di Clelia Torelli ®


Si chiama IGNIV, il “nido“ (traduzione in romancio) gourmet dello chef elvetico tristellato Andreas Caminada, all’interno del Badrutt’s Palace Hotel di Saint Moritz. Una location raffinata, studiata nei minimi dettagli dalla archistar Patricia Urquiola. Al timone lo chef Marcel Skibba che, insieme al suo team di 15 persone,  gestisce la “Fine-Dining-Sharing-Experience”. Si tratta di un nuovo concetto di condivisione: tutte le pietanze vengono servite in piccoli piatti o vassoi, posizionati al centro della tavola e ogni ospite può servirsi a suo piacimento. Tutto ruota attorno al gusto della buona tavola, all’esperienza conviviale e al concetto di trascorrere del tempo insieme in un’atmosfera rilassata e tranquilla, che aggiunge fascino al ristorante già premiato, in meno di un anno dalla sua apertura, con una stella Michelin. www.igniv.com

Lo chef Marcel Skibba. Fotografia di Clelia Torelli ®


Dessert
Fotografia di Clelia Torelli ®


Allure da favola per il leggendario Badrutt’s Palace Hotel di St Moritz (www.badruttspalace.com). Nato sotto il segno della Belle Epoque, passato indenne attraverso due guerre mondiali, rinato con i fasti della Dolce Vita, nelle sue sfarzose sale, con vista sul lago di St Moritz e i monti dell’Engadina, ha visto transitare i personaggi più famosi del mondo del cinema e dello spettacolo: Marlene Dietrich, Audrey Hepburn, Greta Garbo, Rita Hayworth, Brigitte Bardot, Coco Chanel, Charlie Chaplin ed Alfred Hitchcock che, al Palace fece tappa ben 34 volte dopo avervi trascorso la sua luna di miele (c’è anche una suite a lui dedicata).