VALENTINO CASSANELLI

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Nasce nella provincia di Modena, terra di grande tradizione culinaria. La sua passione e fame di conoscenza lo portano a Londra dove passa dall’apprezzata trattoria di lusso “Locanda Locatelli “ al precursore della cucina fusion “NOBU”. Torna in Italia dove inizia la sua esperienza da “Cracco” a Milano, che lo porta a collaborare con alcuni tra i più grandi chef del mondo. A Febbraio del 2012 approda al Principe dove mette in opera la sua cucina rendendo contemporanea la tradizione toscana

www.principefortedeimarmi.com

LUX LUCIS

lux lucis

Si chiama così il ristorante gourmand del Principe Forte dei Marmi, guidato dallo Chef executive Valentino Cassanelli. Il suo concept culinario si concentra sulla ricerca del gusto attraverso vini e sapori locali, sviluppati nella contemporaneità
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CIOCCOLATINI

CIOCCOLATINI

E per concludere “in dolcezza” (se ce fosse ancora bisogno!) ecco un vassoio di cioccolatini. Un tripudio per gli amanti del “nettare nero”

RAVIOLI “LIQUIDO DI CAPRINO”

Accompagnati da anguilla affumicata, cialda croccante di pino mugo e agrumi. Ho trovato superlativa la composizione del piatto, tra l’acido del caprino che si spande sul palato e il grasso affumicato dell’anguilla, fino alla sensazione del pino mugo che “mi proietta” direttamente tra i prati delle Dolomiti

NORBERT NIEDERKOFLER

Norbert-chef
CHEF DUE STELLE MICHELIN DEL RISTORANTE ST.HUBERTUS DEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO (BADIA)
A 18 anni aveva due obiettivi: vedere il mondo e diventare cuoco. Grazie ad una grande forza di volontà, idee chiare, al mettersi in discussione ogni giorno e al lavorare con modestia è riuscito a unirli e raggiungerli entrambi. Oggi la sua professione è il suo hobby e la sua filosofia di vita. Le esperienze più rilevanti: da Eckart Witzigmann a Monaco di Baviera e David Bouley a New York. Lì ha imparato che la perfezione si ottiene grazie al rispetto della natura e la qualità dei prodotti senza i quali non si può fare nulla di buono. Da alcuni anni è tornato a casa, nella sua terra, l’Alto Adige, a diretto contatto con la natura. In nessuna parte del mondo dice: “ho trovato una simbiosi così perfetta fra “mentalità precisa” e “leggerezza mediterranea”. É raro che un cuoco disponga di presupposti migliori. I miei piatti vogliono riflettere proprio questa riuscita mescolanza”. Qui la dimensione del contatto con la natura lo fa lavorare al meglio. Assaggiando i suoi piatti si pensa subito al Sud Tirolo, alla montagna, alla tradizione. Nella sua cucina protagonista assoluto è il prodotto locale di stagione, che sfrutta al meglio, cercando di ricordare i sapori di quand’era bambino. Cucinando a bassa temperatura e con cotture molto lunghe e riscoprendo le vecchie tecniche di conservazione: sott’olio, sotto sale… e la verdura al buio, in cantina, sotto la sabbia. 
Il risultato deve essere “visibile” sia nel sapore che nell’estetica. Delicato ma sorprendente. “I piatti semplici – dice – sono sempre i migliori, ma allo stesso tempo i più difficili da realizzare”. Le sue ricette, non hanno mai più di 4 o 5 ingredienti perché secondo lui “le nostre papille gustative non possono percepirne di più”. Basti pensare che beve circa un litro di tè a sera per pulire la bocca dai sapori della cucina.
http://www.rosalpina.it/it/ristorante-st-hubertus.htm

CENA ROSA STELLATA A 4 MANI

8 MARZO 2013
Le opere saranno esposte da stasera, per tutto il mese di marzo, nel corso della cena preparata per la Festa della Donna dagli chef Michelino Gioia, del ristorante The Cesar e Iside de Cesare, de La Parolina, con un menù che vuole essere un omaggio al mondo femminile
www.lapostavecchia.com/it/ristorante-michelin-roma.html
www.laparolina.it

TAJINE

TAJINE
Particolare pentola in ceramica smaltata di Emile Henry, mutuata dai modelli tradizionali dei paesi del Sud del Mediterraneo. Io la uso per cotture stufate. È perfetta!
www.emilehenry.com